cadere nel tempo .
Cadere nel tempo
(Cvetaeva-Sexton-Plath)

Di e con Carla Stella; Alfonso Santimone: tastiere live-electronics, chitarra orizzontale preparata; David Boato: tromba; Luca Bortoluzzi :batteria.
Enrico Maso: luci-fonica.

Marina Cvetaeva: nata a Mosca il 26-9-1892 , morta a Elabuga il 31-8-1941 Nel 1922 segue il marito nell’emigrazione. Tornata in Urss nel 1939, si uccide due anni dopo. Oltre a numerose raccolte di liriche, poemi, drammi, ha lasciato un folto gruppo di prose critico-memorialistiche. Una delle voci più appassionate del XX secolo. Anne Sexton: nata a Newton – Massachusets il 9-11-1928, morta a Weston – Massachusets il 4-10-1974. E’ stata la più scandalosa ed eversiva fra le madri fondatrici della “specie” culturale delle poetesse contemporanee. Ha vinto il premio Pulitzer nel 1966. Morta suicida nel 1974. Silvia Plath: nata a Boston – Massachusets il 27-10-1932, morta a Londra 11-2-1963. Assurta a simbolo delle rivendicazioni femministe del 1900, è stata soprattutto una delle voci più potenti e limpide della letteratura americana contemporanea. Morta suicida a soli 31 anni.

Note spettacolo:
la solitudine è comunque la stessa, stesse sono le vie d’uscita, stesso il braccare, stesse le predilezioni nel labirinto della letteratura e della storia, stesso il ruolo. Tre donne, tre poeti, la combinazione di strumenti e di esseri umani in un’unica persona. Una combinazione nella quale i primi, a poco a poco, prevalgono sui secondi fino a sostituirli. La sensazione di questo prevalere ne determina il timbro, la consapevolezza, il destino. L’energia del monologo è tenuta assieme da una prosa autobiografica. Quasi un ritrarsi dalla realtà verso l’infanzia, ma non l’infanzia candida del NON SI SA ANCORA NIENTE, bensì quella del SI SA GIA’ TUTTO, ma niente è cominciato. L’infanzia di tre donne che nel bel mezzo della loro vita sono state attraversate da un’epoca brutale. Tre tentativi ben riusciti, definitivamente: fame, successo, bellezza, concentrate in una sola cosa, la scrittura. Cercando disperatamente una responsabilità leggera e un caricare basso contro il compromesso. E tuttavia sopravvivere, mangiare, autoironizzarsi, essere adolescenti, morire a contratto, pagate, sfamate, spettacolarizzate di vera morte. La concreta disponibilità d’essere acqua, utero e sogno. Ed è dal sogno che inizio, dall’avventura che fa paura perché ci confronta con il problema della morte…aggiungendo che fa paura, perché ci confronta con il problema della vita. Fisiologicamente possibile con la leggerezza…e il suo peso specifico.(c.s.)

Note registiche:
I luoghi archeologici possono costituire il sito ideale per la rappresentazione scenica dello spettacolo Cadere nel Tempo. Essi, infatti, racchiudono in sé gli elementi chiave dell’opera. La storia ed un senso claustrofobico sembrano convivere con una vitalità ed un senso di respiro del luogo. Qui la luce è distribuita nelle varie aree della struttura come singole esperienze come esperienze sono i versi del monologo. E gli stimoli creativi nascono da esperienze vissute: la storia intrinseca dei muri. Si vuole dare vita al muro con una struttura viva che coinvolgerà lo spettatore in un’esperienza ricca di energia, scenograficamente raffinata e di grande impatto visivo. (e.l.)

Note musica:
La musica realizzata per "Cadere nel tempo" ed eseguita dal vivo dai tre improvvisatori, si intreccia con le trame del testo, alla costante ricerca di una intensa relazione sonora con la voce dell'attrice. Le convergenze e le divergenze fra il testo e lo spazio sonoro complessivo instaurano un clima quasi rapsodico dove l'improvvisazione e i micro-testi musicali di partenza hanno l'imprevedibilità del...cadere nel tempo. Abbandono, ironia, violenza, e mille altre particelle emotive si inseguono e si alternano secondo un ritmo irregolare ma non invadente rispetto al testo e alla recitazione. La recitazione stessa a tratti è quasi-canto al punto in cui è difficile separare parole e suoni, stretti dentro un'unica sfera di senso. Traiettorie incerte, musica istantanea, tra il pulsare della batteria, il soffio caldo della tromba, la profondità (non)controllata delle trame tastieristiche ed elettroniche. (A.S.)

 gallery>  |  Alfonso Santimone  |  David Boato  |  Luca Bortoluzzi